Catalogo dei Beni Architettonici e Monumentali
Oggetto: |
Chiesa di Santa Maria delle Grazie |
Ubicazione: |
Corso Vittorio Emanuele |
Diocesi: |
Pozzuoli |
Parrocchia: |
Santa Maria delle Grazie |
Proprietà: |
Comune di Pozzuoli |
Dati catastali: |
Foglio 76 particella C |
Autore: |
Architetto
Achille
Catalano |
Epoca: |
1860
|
Vincoli: |
|
M. N., Pozzuoli settembre 1982
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Nel corso del medio evo l'estensione della città di Pozzuoli, era
compresa nei limiti dell'attuale rione Terra. Durante il regno angioino
la città comincia ad espandersi al di fuori di questi angusti confini;
sorsero così degli edifici, prima addossati al costone dell’Acropoli e
poi via via più lontani.
Fino al XV secolo l'area, dove attualmente sorge la chiesa di Santa
Maria delle Grazie, ancora non esisteva, in quanto, per effetto del
bradisismo discendente, era completamente sommersa dal mare.
Verso la fine del XV secolo si registrano i primi segnali di quel
bradisismo ascendente che nel 1538 culminò con l'eruzione del Monte
Nuovo. La città fu più volte scossa da violenti terremoti ed agli inizi
del XVI secolo un'ampia fascia di costa, dal rione Terra al tempio di
Serapide ed oltre, emerse pian piano dalle acque.
I puteolani chiesero al re Ferdinando II il Cattolico (1452-1516) il
permesso di poter utilizzare questa superficie di terra che il mare
lasciava allo scoperto. Il sovrano aragonese, il 23 maggio 1511,
accolse l'istanza dei puteolani, i quali poterono così edificare nuove
abitazioni.
In questo spazio lasciato dal mare sorse anche una chiesa, appunto
quella che oggi è conosciuta come Santa Maria delle Grazie.
Quando fu edificata, agli inizi del XVI secolo venne dedicata alla visita della vergine Maria ad Elisabetta.
L'edificio, in posizione molto vicina al mare, si apriva verso
quell'ampio spazio che diventerà la Piazza Maggiore di Pozzuoli.
La chiesa, di dimensioni molto più piccole di quelle attuali, nacque,
probabilmente, per sostituire altre due del rione Terra, Sant'Agnese e
Sant'Agata, che furono soppresse, forse, perché danneggiate dai
continui terremoti di quegli anni.
Fu elevata a parrocchia col titolo di Santa Maria delle Grazie, il 15
novembre 1624, con decreto del vescovo Lorenzo Mongiò (1617-1630),
quando quella da cui dipendeva, Santa Maria ad Portam, venne soppressa
dallo stesso Vescovo.
La più antica parrocchia della diocesi di Pozzuoli aveva competenza su
un vastissimo territorio, che oltre alla nostra città, comprendeva
anche Bacoli, Miseno, Monte di Procida, Licola, Agnano o Bagnoli. Con
la creazione di parrocchie in queste zone e di altre in Pozzuoli,
l'area di competenza di Santa Maria delle Grazie nel tempo si è ormai
ridotta solo ad una parte del centro della città.
Verso la fine del '500, ad opera di una Confraternita di laici, fu
costruito un ospedale per l'assistenza dei malati che venivano a
curarsi alle terme flegree. L'edificio era addossato alla parete nord
della chiesa, e da questa prese anche il nome. Questo ospedale prese il
posto di quello di Santa Marta, presso il quadrivio dell'Annunziata,
chiuso dopo pochi anni perché già insufficiente.
La Confraternita amministrò sia l'ospedale che la chiesa fino agli
inizi dell'800, quando fu sostituita dalla Commissione di Beneficenza.
Nel settecento il bradisismo cominciò una fase discendente i cui
effetti si fecero subito sentire nella parte bassa della città, che era
spesso allagata, tanto che si dovevano usare le barche per attraversare
la Piazza Maggiore.
Nel 1825, a spese del vescovo Carlo Maria Rosini (1797-1836),
del Municipio di Pozzuoli e della Commissione di Beneficenza, furono
eseguiti alcuni restauri, che però non sortirono alcun effetto, in
quanto la chiesa continuava ad allagarsi e col tempo l’umidità e la
corrosione della salsedine marina ne avevano compromesso le strutture.
Una lapide posta sulla contraffacciate della chiesa, a destra
dell'ingresso, ricorda questi lavori.
TEMPLVM HOC
ALMAE VIRAGINI ELISABETHAM CONVENIENTI NVNCVPATVM
E PERVETVSTO DAMIANAE GENTIS PATRONATV
IN REGIAE ESTAVRITAE IVRA DELATVM
LAICAE QVE CONFRATERNITATI COMMISSVM
SAECVLO XVII INEVNTE ET LEONARDO VAIRO EPIS. IVBENTE
PAROECIA S. MARIAE DE PORTA IN SE RECEPTA
TVM PER ANTISTITES TVM BENEFICENTIAE PVTEOL. CVRATORES
PARTITIS IVRIBVS DIV ADMINISTRATVM
MAIORVM INCVRIA TEMPORIS EDACITATE SQUALIDVM
SVBSILIENTIBVS MARINIS VNDIS CORROSVM
CAROLVS MAR. ROSINIVS EPIS. PVTEOL
SVBLATO PAVIMENTO NOVO TECTORIO INDVCTO
MVNIC. PVTEOL. MAGNA EX PARTE SVMTIBVS
REFICIVNDVM CVRAVIT
SOLEMNIQUE BENEDICTIONIS TIRV DEDICAVIT KAL. IVL. MDCCCXXV
Nel 1858 il vescovo Raffaele Purpo (1843-1876) la chiuse al culto, in
quanto l’edificio risultava allagato da circa un metro d'acqua.
Il Municipio di Pozzuoli, proprietario dell'immobile, affidò
all'architetto Achille Catalano i lavori di restauro, e questi,
costatate le pessime condizioni statiche del fabbricato, giudicò più
opportuno demolirlo e ricostruirlo dalle fondamenta.
Questa scelta non mancò di suscitare discussioni tra l'architetto e
alcuni amministratori della città, in quanto, molti ritenevano più
giusto ricostruire la chiesa in un luogo lontano dal mare e quindi più
sicuro, altri proposero di edificare al posto della vecchia chiesa, dei
magazzini, che dati in affitto potevano garantire nuove entrate al
Municipio.
In tal senso il Decurionato approvò una deliberazione in cui si
proponeva anche di sostituire l'architetto Catalano; ma l'allora
sindaco Gennaro Punzo, non diede seguito alla deliberazione.
Pertanto la chiesa fu totalmente rifatta secondo i progetti del
Catalano. Va ricordato, in particolare, che l'accesso alla chiesa venne
assicurato da due ampie scalinate, in quanto il pavimento venne
notevolmente rialzato rispetto al livello della strada. Questa
ricostruzione è ricordata da un'iscrizione, posta sulla controfacciata
a sinistra dell'ingresso.
QVOD TEMPLVM
CAROLVS M. ROSINIVS EP. PVTEOL. RESTAVRAVIT
QVA FABRORVM INSCITIA VEL PRAVITATE
MARIS QVA FLVCTVVM VI VEL ASPERCINE
ITA SQVALIDVM RVINOSUM CORRVPTUM FVIT
VT INTERDICERET RAPHAEL PVRPO EP. PVT. XXXIV POST ANNO
QVA RE PVTEOLANI MVNICIPI PROCERES
COMPLANARI CAMERATIONIBVS SVBSTRATIS DIPTERON SVRGERE
PILIS PARIETIBVS TECTORIO ALBARIO QVE OPERE CONVESTITIS
ALTARIBVS EXPOLITIS REFECTIS
TABVLIS FOEDITATE DETERSA AD PRISCVM NITOREM REVOCATIS
ODOEVM MARMOREIS COLVMNIS FVLCIRI
CVM PRISCIS PVTEOLANI SPLENDORIS MONVMENTIS COMPARANDVM
XL CIRCITER CENTVSSIVM MILLIA EXPENDI IVSSERVNT
OPVS TER QVINIS MENSIBVS ET INCHOATVM ET ABSOLVTVM
NE RES PVTEOLANORVM SACRA MORAS PATERETVR
IANVAR. PVNZO SYND. = ACHIL. CATALANO ARCHIT.
Alla fine dell'ottocento si ripresentò di nuovo il problema dell'acqua
che invadeva il borgo di Pozzuoli. Questo fenomeno, conseguenza del
bradisismo discendente, rendeva invivibile questa parte della città,
tanto che Pozzuoli aveva, in Campania, il primato della mortalità per
le malattie tubercolari.
Nel 1911 fu approvata dal Parlamento la legge per la bonifica della
parte bassa di Pozzuoli (N. 311 del 13 aprile 1911) che prevedeva
lavori di colmata delle strade, bonifica dei terreni e sistemazione
delle fogne. Nel 1913 iniziarono i lavori di colmata, in seguito ai
quali finirono con l'essere interrate anche le scale d'ingresso della
chiesa.
Nel 1915 il parroco Antonio Poerio fece eseguire alcuni lavori di
abbellimento, tra cui va ricordata la costruzione del pulpito marmoreo.
Lo stesso parroco, nel 1923, nella navata destra fece aprire un vano e
costruire una cappella intitolata al Sacro Cuore di Gesù.
Nel 1948 il parroco Michele Maddaluno fece eseguire degli ampliamenti,
nel corso dei quali vennero create le absidi in fondo alle tre navate,
fu decorato il soffitto e completato il pulpito marmoreo. Lo stesso
parroco, nel 1964, fece rivestire con marmo le pareti e i pilastri
della chiesa.
Altri lavori di consolidamento e restauro sono stati effettuati tra il
1973 e il 1975 e tra il 1983 e il 1984, per riparare i danni del
bradisismo del '70, del terremoto del 1980 e del successivo bradisismo.
La facciata presenta delle linee e decorazioni molto semplici, spicca
in essa una grande vetrata, posta nel 1958, che raffigura la Vergine
che appare a Bernadette. La chiesa è affiancata sul lato sud da un alto
campanile, sul lato di questo che guarda verso il largo Santa Maria
delle Grazie vi è una meridiana, mentre dal lato della piazza Maggiore
una piccola lapide posta sotto l'orologio, ammonisce sulla brevità del
tempo e della vita umana.
ITQUE REDITQUE VIAM CONSTANS
QUAM SUSPICIS UMBRA
UMBRA FUGAX HOMINES
NON REDITURA SUMUS
L'interno ha perso l'originaria impostazione con la pianta a croce, per
i continui rifacimenti e ampliamenti. Ha tre navate, ciascuna chiusa
sul fondo da un'abside. La navata centrale coperta da una volta a
botte, è decorata con motivi geometrici e floreali. Un arco trionfale
con al centro lo stemma di Pozzuoli, separa la navata centrale dal
presbiterio. Le navate laterali sono coperte a botte ribassata con
piccole cupole ellissoidali.
A sinistra dell'ingresso, il primo altare che si incontra è quello
dedicato a San Leonardo, costruito nel 1736. La statua del Santo, in
legno policromato è del XIX secolo. Segue un secondo altare del 1737,
in marmi policromi molto simile al precedente, ed è dedicato a San
Paolo, la cui statua è del 1951.
Nel transetto vi è l'altare dell'ultima cena, che è sovrastato da una tela attribuita al pittore puteolano Giacinto Diano (1731- 1803), che raffigura l'ultima cena di Gesù con i discepoli, dipinta nel 1760.
Questa navata è chiusa in fondo dalla cappella di San Biagio, è fatta
costruire, con tutti gli arredi sacri, nel 1639 da una
Confraternita di bottegai, macellai e fornai del Borgo. Dello stesso
periodo è la statua del Santo di legno policromato. La cappella venne
demolita e ampliata nel 1948.
L'altare maggiore come lo si vede oggi è quello che risulta dalla
sistemazione secondo le norme liturgiche del Concilio Vaticano II. E'
stato ricavato adattando vari pezzi del preesistente altare, e fu
costruito nel corso dei lavori di restauro del 1973-1975. Due putti
decoravano l'altare, uno è stato utilizzato come reggileggio, l'altro è
stato rubato.
Il nuovo altare fu benedetto e consacrato dal vescovo Salvatore
Sorrentino (1974-1993) il 18 ottobre 1975, e in esso sono state anche
riposte delle reliquie di San Valentino martire. A ricordo
dell'avvenimento, nell'altare, è stata murata una pergamena con la
seguente dicitura:
CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
POZZUOLI (NAPOLI)
A. D. 1975
18 OTTOBRE
PARROCO PIETRO MATARESE
IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA DELLA CHIESA,
DOPO I LAVORI DI RESTAURO STATICO,
SUA ECC. MONS. SALVATORE SORRENTINO
VESCOVO DI POZZUOLI
HA CONSACRATO QUESTO ALTARE,
RIPONENDO IN ESSO LE RELIQUIE DI S. VALENTINO MARTIRE
Sulla parete di fondo dell'abside si trova un dipinto su tavola che raffigura la visita della vergine Maria ad Elisabetta.
Il quadro è datato al XVI secolo e faceva sicuramente parte dell'antico edificio di culto.
Al XVII secolo risale un crocifisso ligneo che una volta era sistemato
a destra dell'entrata e dal 1975 posto a destra del nuovo altare. A
sinistra vi è il battistero, del XIX secolo, costituito da una vasca in
marmo con coperchio in bronzo.
Nell'abside destra, anche questa ampliata nel 1948, vi è la cappella
dedicata a San Ciro e vi si trova una statua lignea del Santo, dell'
800.
A destra dell'ingresso si trova murata una iscrizione a ricordo dei lavori di restauro del 1948.
QUESTA CHIESA PARROCCHIALE
DEDICATA A MARIA SANTISSIMA DELLE GRAZIE
FU SOLENNEMENTE CONSACRATA
DA S. E. MONS. ALFONSO CASTALDO VESCOVO DI POZZUOLI
IL 1 LUGLIO 1939
A CURA E ZELO DEL REV. MO PARROCO
CAN. MICHELE MADDALUNO
IN SEGUITO
LO STESSO REVERENDISSIMO PARROCO
SPINTO DAL SUO AMORE FILIALE VERSO MARIA SS.
E VOLENDO RENDERE PIU' DECOROSA LA SUA
CHIESA PARROCCHIALE
L'AMPLIO' AGGIUNGENDOVI L'ABSIDE CENTRALE
CON LE DUE ABSIDI LATERALI
L'ARRICCHI' DEL PAVIMENTO E DELLA SCALA MARMOREA DEL
PULPITO NONCHE' DELL'ORGANO POLIFONICO
LA DECORO' CON AFFRESCHI E MOTIVI ORNAMENTALI
PREPARANDO ALLA FEDE E PIETA' RELIGIOSA DEL POPOLO
LA DEGNA CASA DELLA PREGHIERA
------
PERCHÉ SI PERPETUI IL RICORDO A GLORIA DI
DIO E DELLA BEATA VERGINE MARIA
------
Nel transetto in posizione simmetrica a quello dell'ultima cena vi è
l'altare di san Giuseppe, con un dipinto su tela, anch'esso attribuito
a Giacinto Diano e raffigurante San Giuseppe col bambino Gesù e i santi Nicola e Giovanni battista.
La navata destra ha subito delle modifiche dalla creazione di uno
spazio adattato a penitenzieria e dall'apertura della cappella del
Sacro Cuore.
Nella penitenzieria vi sono due altari, uno dedicato a sant’Antonio e
l'altro all'Immacolata; la statua di sant'Antonio è del 1948, quella
dell'Immacolata del XIX secolo.
In questo ambiente si ammirano due dipinti, uno raffigurante le nozze di Cana e l'altro Mosé che parla al popolo. Sono due tele, la cui attribuzione è incerta, ma pare siano state dipinte nell’800 da Nicola Malinconico o da qualche suo allievo.
Nella cappella del Sacro Cuore sono da segnalare, una iscrizione che ne ricorda l'edificazione
SACRATISSIMO JESU CORDI
QUI PACIS ET GLORIAE REX
NEMINEM SIBI FRUSTRA SINIT CONFIDERE
AEDICULAM HANC AERE PROPRIO EXTRUENDAM
GERARDI PATRIS VOLUNTATI PIE OBSEQUUTUS
ANTONIUS POERIO HUJUS ECCLESIAE PAROCHUS
EREXIT PERFECIT DEDICAVITQUE
D. S. MCMXXIII
Un’altra ricorda coloro che concorsero all'acquisto e all'alimentazione
delle dodici lampade, ad olio, poste nella cappella
A. M. I. A.
PERCHE’ NEL COMPIMENTO DELLE SUE DODICI PROMESSE
IL CUORE DIVINISSIMO DI GESU'
SIA SEMPRE PIU' CONOSCIUTO ADORATO AMATO
IN PERPETUO ARDERANNO IN QUESTA CAPPELLA DODICI LAMPADE
MISTICO FIDUCIOSO OMAGGIO DI ALTRETTANTI CUORI
1 PROMESSA DEL GIUDICE MARIA E ORSOLA
2 LE FAMIGLIE DI POZZUOLI
3 NIOLA AMALIA
4 I COMMERCIANTI DI POZZUOLI
5 LABORATORIO DI S.M. DELLE GRAZIE
6 I PESCATORI DI POZZUOLI
7 GLI STUDENTI DI POZZUOLI
8 PUNZO ELVIRA DESTRIERI ANN.TA COSTIGLIOLA
9 LOPEZ MARGHERITA NATA VITALE
10 PARROCO ANTONIO POERIO
11 LABORATORIO DEL SACRO CUORE DI GESÙ
12 I FANCIULLI DI POZZUOLI
GIUGNO 1927
All'inizio della navata è posto l'altare dedicato alla SS. Addolorata,
con una statua lignea della Madonna, del XIX secolo.
In sagrestia trova posto un dipinto raffigurante il martirio di santa
Caterina d'Alessandria, risalente al XVII-XVIII secolo e probabilmente
si trovava nell'antica chiesa demolita nel 1858.
Nella cupola centrale, i pennacchi sono stati decorati, nel 1948, con dipinti ad olio, opera del pittore puteolano Leon Giuseppe Buono (1887-1975),
un'artista di questo secolo, che insieme ad altri dello stesso periodo
ha costituito un gruppo di artisti che ha raggiunto nel campo pittorico
notevole fama sia in Italia che all'estero. Sulla parete esterna
dell'abside della chiesa, che affaccia sul porto, è stata posta una
epigrafe a ricordo della visita del papa Giovanni Paolo II a Pozzuoli
PRESSO IL LIDO OVE APPRODO' L'APOSTOLO PAOLO
IL SUCCESSORE DI PIETRO E VESCOVO DI ROMA
GIOVANNI PAOLO II
IN VISITA PASTORALE ALLA CITTA'
SOSTO'
IL 12 NOVEMBRE 1990
***
POZZUOLI ANNOVERA L'EVENTO
TRA I FASTI DELLA SUA STORIA MILLENARIA
E IL COMUNE CON QUESTO MARMO
Accanto a questa è stata sistemata anche la lapide commemorativa dell’approdo di Paolo di Tarso,
che dal 1918 si trovava presso la Porta Napoli. Danneggiata nel 1986
nel corso dei lavori di ricostruzione della strada di accesso al rione
Terra è stata restaurata e posta in questo nuovo sito.
PAOLO DI TARSO
APOSTOLO DELLE GENTI
MAGNIFICO ASSERTORE DELLA VERITA'
AI LIDI PUTEOLANI APPRODA
E QUI TRASCORRE SETTE GIORNI
COI FRATELLI NELLA FEDE
---
IL VESCOVO
E I CITTADINI PUTEOLANI
QUESTO PATRIO RICORDO
AFFIDANO AI POSTERI
AUSPICE DI NUOVE PURISSIME GLORIE
ANNO MCMXVIII
In
occasione della visita del Papa, al centro delle due lapidi citate, è
stata sistemata anche una terracotta policroma che raffigura l'arrivo
dell'apostolo Paolo a Pozzuoli, opera dell'artista puteolano Giuseppe
La Mura.
( Con delibera del Consiglio Comunale di Pozzuoli n° 46 del 28 maggio 2013,
la Diocesi di Pozzuoli diventa proprietaria dell'edificio della chiesa
Santa Maria delle Grazie, ubicata nel Centro Storico della Città di Pozzuoli )
ELENCO DEI PARROCI DELLA PARROCCHIA
DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
1. ASSANTE ANTONIO, parroco dal 15 dicembre 1624 al 25 marzo 1650.
De Simone Giovanni, economo curato dal 26 marzo 1650 al 6 giugno 1650.
2. DI COSTANZO GENNARO, parroco dal 7 giugno 1650 al 1° luglio 1656.
Assante Biagio, economo curato dal 2 luglio 1656 al5 agosto 1656.
Di Domenico Marino, economo curato dal 6 agosto 1656 al 9 febbraio 1657.
Morales Francesco, economo curato dal l0 febbraio 1657 al 28 dicembre 1657.
D'Isanto Carlo, economo curato dal 29 dicembre 1657 al 27 gennaio 1660.
3. MORALES FRANCESCO, parroco dal 28 gennaio 1660 al 31 dicembre 1675.
4. MALENO PAOLO, parroco dal l° gennaio 1676 al 23 novembre 1701.
5. COSTANTINO FRANCESCO, parroco dal 24 novembre 1701 al 30 aprile 1730.
6. COSTANTINO GENNARO, parroco dal l° maggio 1730 al 13 settembre 1771.
Di Spiezio Domenico, economo curato dal 14 settembre 1771 al 31 dicembre 1771.
7. TERZUOLO ANTONIO, parroco dal 10 gennaio 1772 al 25 dicembre 1787.
Di Spiezio Domenico, economo curato dal 26 dicembre 1787 al 1° marzo 1788.
8. CATANEA FELICE, parroco dal 2 marzo 1788 al 24 marzo 1803.
9. COLONNA GIOVANNI DOMENICO, parroco dal 31 marzo 1803 al 19 aprile 1825.
Lanzetta Agostino, economo curato dal 20 aprile 1825 al 24 maggio 1825.
10. COLONNA GABRIELE, parroco dal.25 maggio 1825 al 23 luglio 1835.
Ruggieri Luigi, economo curato dal 24 luglio 1835 al 23 maggio 1836.
11. RUGGIERI LUIGI, parroco dal 24 maggio 1836 al 24 febbraio 1856.
Micillo Salvatore, economo curato dal 25 febbraio 1856 al 4 febbraio 1881.
12. BARLETTA PROSPERO MARIA, parroco dal 5 febbraio 1881 al 1° ottobre 1910.
13. POERIO ANTONIO, parroco dal 29 ottobre 1910 al 26 febbraio 1934.
Avallone Leonardo, economo curato dal 27 febbraio 1934 al 28 febbraio 1935.
14. MADDALUNO MICHELE, parroco dal 1° febbraio 1935 al 2 aprile 1969.
15. PIETRO MATARESE, parroco dal 3 aprile 1969 al 30 dicembre 2009.
Alberto Nisolini, vicario parrocchiale dal 31 dicembre 2009 al 25 giugno 2010.
Mario Russo, economo curato dal 26 giugno 2010 all’11 settembre 2010.
16. ANTONIO RUSSO, parroco dal 12 settembre 2010.
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